Investigazioni aziendali: perché è necessario rivolgersi a professionisti

Investigazioni aziendali: perché è necessario rivolgersi a professionisti

Assenteismo, falsa malattia, concorrenza sleale possono comportare gravi danni per un’impresa. Ecco perché è importante rivolgersi ad una agenzia investigativa per le investigazioni aziendali

Negli ultimi anni il settore delle investigazioni aziendali si sta sviluppando molto velocemente anche in Italia. Le aziende, infatti, hanno sempre più necessità di tutelarsi e, quindi, di reperire informazioni su dipendenti, soci e concorrenti.

Assenteismo, falsa malattia, concorrenza sleale possono comportare gravi danni per un’impresa. Ecco perché è importante rivolgersi ad agenzie investigative per prevenire e contrastare questo tipo di azioni illecite.

Cosa sono le investigazioni aziendali

La investigazione aziendale riguarda tutte le attività di indagine, richieste dal titolare d’azienda, per prevenire e contrastare azioni illecite da parte di dipendenti e soci, ma anche da aziende concorrenti.

Questo tipo di indagini, svolte da un investigatore aziendale esperto, hanno lo scopo di tutelare le aziende da danni finanziari e reputazionali che potrebbero, appunto, scaturire dai comportamenti illeciti. Sono, quindi, una garanzia di sicurezza sia per le grandi imprese che per le PMI.

È il datore di lavoro o il legale rappresentante a conferire mandato all’agenzia di investigazioni per lo svolgimento delle indagini, finalizzate alla raccolta di elementi probatori utilizzabili in sede di giudizio, da aggiungere all’eventuale testimonianza dello stesso e dei suoi collaboratori direttamente impegnati sul caso.

Comportamenti illeciti all’interno dell’azienda

L’infedeltà aziendale è una delle questioni più delicate e rilevanti che un’azienda si trova ad affrontare. Ogni lavoratore dipendente ha l’obbligo di fedeltà nei confronti dell’impresa che lo ha assunto (art. 2105 c. c.) e accertare la condotta è un’operazione complessa. Sono obbligati alla fedeltà non soltanto i lavoratori dipendenti, ma anche i soci della stessa azienda.

Un comportamento infedele può essere: la diffusione di dati e segreti aziendali, la violazione di brevetti, la concorrenza sleale, furto e danni d’immagine, assenteismo e falsa malattia.

Lo statuto dei lavoratori specifica chiaramente che “il solo sospetto è sufficiente per incaricare un investigatore privato”. Per riuscire ad ottenere ragione dinanzi al giudice occorre, quindi, avere sempre delle prove.

Nell’ambito delle indagini aziendali, un’agenzia investigativa come Revela può, ad esempio, accertarsi di eventuali attività secondarie svolte dal dipendente non compatibili con la prima o di concorrenza sleale. Ancora, può accertarsi in merito ad assenze per falsa malattia, sospetti furti interni o ammanchi di beni, rivelazione di attività aziendale e tentativi di sabotaggio ad impianti o beni.

Licenziamento per giusta causa

La condotta del lavoratore che abusa dei permessi ex legge n. 104 o finge una malattia determina una grave lesione del vincolo fiduciario indispensabile alla corretta prosecuzione del rapporto di lavoro ed è pertanto idonea a legittimare il licenziamento per giusta causa.

Il licenziamento è l’atto con il quale l’azienda pone fine, unilateralmente, al rapporto di lavoro, a prescindere dalla volontà del dipendente. Sulla base di quanto disposto dalla Legge n. 604 del 15 luglio 1966 dello Statuto dei lavoratori e della L. n. 108 del 11 maggio 1990, il datore di lavoro può licenziare un dipendente soltanto per giusta causa.

Gli esiti dell’attività investigativa nei casi di licenziamento per giusta causa sono direttamente producibili in giudizio. Solo con le investigazioni aziendali è possibile raccogliere prove forti che permettono, nella maggioranza dei casi, di giungere al licenziamento senza arrivare in giudizio.

Comportamenti illeciti esterni all’azienda

In ambito economico, la concorrenza è la competizione tra due o più aziende che operano all’interno dello stesso settore e che, quindi, si rivolgono alla medesima tipologia di clientela. Affinché sia lecita è fondamentale che si svolga secondo i principi della correttezza professionale.

La concorrenza sleale si manifesta mediante atti volti a ledere gli interessi degli altri imprenditori concorrenti, con l’utilizzo di metodi contrari all’etica commerciale. Si tratta, dunque, del compimento di una serie di atti che provocano un danno ingiusto ad un’azienda oppure un errore di giudizio del consumatore.

Tra questi c’è l’uso di nomi o segni distintivi idonei a produrre confusione con i nomi o con i segni distintivi legittimamente usati da altri, la diffusione di notizie che determinano discredito o l’appropriazione di pregi dei prodotti o dell’impresa di un concorrente.

Rientrano negli illeciti anche lo spionaggio industriale e la violazione del patto di non concorrenza che può causare danni economici per l’ex datore. Per difendere la propria impresa e tutelare il patrimonio aziendale, la legge consente anche in questi casi di avvalersi dell’operato di agenzie investigative, come Revela, al fine di individuare i colpevoli e le dinamiche dell’illecito.

×